Associazione Tutela Ciechi Siena


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SLT


Selective Laser Trabeculoplasty




La SLT è la nuovissima procedura laser per combattere il glaucoma introdotta in Italia nel 2003 con una sperimentazione dell’ Associazione di Tutela dei Ciechi di Siena.Il mantenimento della pressione endoculare entro
i 16-18 mm di mercurio è elemento indispensabile per non rischiare quella terribile malattia chiamata
Glaucoma.

Col tempo l’ipertono oculare porta ad una sofferenza delle fibre nervose che costituiscono il nervo ottico, con una progressiva perdita delle stesse e conseguente ed inesorabile
riduzione del campo visivo.




Per questo motivo il tono oculare deve essere sempre e comunque tenuto nei limiti della norma e ciò è possibile in due diversi modi: l’uso quotidiano e costante di colliri ad effetto ipotensivo, oppure mediante il succitato
trattamento laser detto SLT (Selective Laser Trabeculoplasty).



Fino a qualche anno fa il primo presidio messo in atto in presenza di ipertono oculare era l’utilizzo di colliri, trattamento questo efficace ma non scevro di effetti collaterali, e soprattutto di forte influenza sulla qualità della vita visto che richiedeva l’instillazione di una o più gocce di collirio durante la giornata.

Recentemente , a 7 anni dalla sua introduzione, la SLT, specie nei paesi avanzati, è senz’ altro la prima opzione nella terapia del glaucoma ad angolo aperto, potendo consentire nel 90% dei trattati la normalizzazione della pressione oculare senza l’assillo dell’utilizzo quotidiano di farmaci.

Le potenzialità di questa metodica sono peraltro sfruttate a nostro avviso solo in una minima percentuale dei casi che potrebbero trarne vantaggio, e il fatto che tale tecnica si ponga in competizione con un mercato del farmaco che muove interessi milionari, non è certo elemento favorevole alla sua diffusione.



Questa rivoluzionaria tecnica, utilizzata negli USA già dal 2001 ed in Italia da qualche anno, tende a ridurre la pressione endoculare di 6-7 mm di mercurio ed è una procedura sicura ed indolore, dal momento in cui utilizza una bassa energia(532 nm), ma soprattutto non invasiva, in quanto riesce a riconoscere e di conseguenza agire solo sulle cellule pigmentate del trabecolato (la struttura che appare intasata).

Il trattamento agisce quindi ampliando i canali di deflusso dell’umore acqueo, impedendo che questo si accumuli all’interno dell’occhio determinando un aumento di pressione.

La procedura si esegue in pochi minuti, con la sola instillazione di un collirio anestetico e subito dopo il paziente può riprendere la sua attività, senza alcun fastidio.



Questo trattamento viene utilizzato con successo anche su quei pazienti che non riescono ad abbassare la pressione endoculare nonostante la continua instillazione di specifici colliri,
evitando così un intervento chirurgico vero e proprio; infine è anche ripetibile nel tempo, qualora se ne presentasse la necessità.


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